Conclusione natalizia del progetto “Anch’io condivido” sostenuto dall’Assessorato alle Politiche sociali ed alla Famiglia della Provincia di Cuneo

Gli auguri di natale arrivano anche alla stazione di Cuneo il 23 dicembre in una serata organizzata dai giovani dell’associazione comunità Papa Giovanni XXIII. Essi sono rivolti a chiunque si voglia fermare per un thè caldo e una preghiera, ma in particolare sono rivolti alle ragazze nigeriane, incontrate dall’associazione Comuniantitrattatà Papa Giovanni XXIII ogni venerdì sera sulle strade  del cuneese ( Beinette, Madonna dell’Olmo…).

Il venerdì sera i giovani volontari propongono alle donne vittime di tratta un percorso di fuoriuscita dalla strada, nel quale viene regalata una residenza protetta presso le pronte accoglienze e le famiglie dell’associazione. Alle ragazze viene data la possibilità e si richiede l’impegno di studiare l’italiano e ricercare  un lavoro vero,  nella legalità e nella normalità, così da poter camminare sulle strade illuminate del cuneese a testa alta, finalmente con dignità.

I volontari impegnati nelle unità di strada del venerdì sera sono stati preparati al servizio grazie attività e progetti nel 2012: in particolare il progetto“Anch’io condivido” promosso dall’Assessorato alle Politiche sociali ed alla Famiglia della Provincia di Cuneo attraverso un corso di formazione sul fenomeno della prostituzione nigeriana in Italia, illustrandone  le reti illegali trasnazionali Italia-Nigeria.

Comprendere le modalità di estorsione e di violenza in cui versano le vittime  e conoscere i circuiti transazionali grazie ai quali questa forma di criminalità organizzata si sviluppa, è stato ritenuto fondamentale dai volontari per comprendere le modalità d’incontro diretto dei volontari con le vittime e pensarne la rimozione delle cause di tale ingiustizia.

L’unità di strada si pone la finalità di instaurare un rapporto di fidelizzazione grazie al quale la vittima può prendere in considerazione la proposta di fuoriuscita dalla condizione di sfruttamento.

Gli obbietivi del percorso formativo sono stati infatti:

– Fornire informazioni sulla tutela prevista dalla legge italiana (nel caso di scelta di uscita dal contesto di violenza e oppressione);

– presentare il percorso di re-inserimento nella società previsto dal presente progetto (in particolare il percorso di alfabetizzazione e di avviamento al lavoro).

L’incontro con le vittime ha inoltre consentito il monitoraggio delle condizioni di vita e di salute delle donne e ha permesso anche un osservazione sul fenomeno nei territori monregalese, fossanese e cuneese.

I partecipanti progetto poi sono entrati in sinergia con altre attività in particolare con le unità di strada nei dintorni di Cuneo, dove il fenomeno è più intenso e diffuso, dove hanno potuto mettersi in gioco in  un significativo laboratorio esperienziale di conoscenza della realtà per i nuovi aspiranti volontari.

Oltre agli aspetti tecnici e ai contenuti ciò che più tocca i volontari è l’amicizia istaurata con le ragazze,  spesso coetanee, è l’incontro diretto con le loro vite, come afferma  Enrico (19 anni, Cuneo) “quando ho incontrato la prima ragazza ero in periodo difficile. Mi ero accorto che tutto quello che vivevo quotidianamente mi lasciava sempre più vuoto. Più lo ripetevo, più mi sentivo vuoto fino a quando ho incontrato la prima ragazza e il sorriso con cui vi accolgono vi assicuro che vale più di mille bevute e serate con gli amici.”

E proprio durante le festività natalizie hanno scelto di rinascere lasciando la “vitaccia” della strada, tre ragazze.  Le auguriamo un buon NUOVO anno!